È senza dubbio la più antica e prestigiosa guida di ristoranti del mondo, una vera e propria bibbia per gli amanti della buona cucina: la guida Michelin

giudica tutti i ristoranti del mondo e premia con le sue celebri stelle i migliori.

Dagli pneumatici alla cucina: la storia della Guida Michelin

Prima di parlare degli itinerari Guida Michelin, vale la pena raccontare un pò di storia. La guida rossa fu lanciata nel 1900 in occasione dell’Esposizione Universale dalla società produttrice di pneumatici Michelin, che ne è ancora oggi l’editore. La prima edizione fu realizzata dai fratelli André ed Édouard Michelin. Nasce come guida pubblicitaria offerta al momento dell’acquisto di pneumatici. Si rivolge inizialmente ai ciclisti ed al nascente mercato degli automobilisti. In questo piccolo annuario si possono trovare una serie di consigli pratici: officine di riparazione dei pneumatici, liste di hotel, itinerari ma non sono ancora menzionati i ristoranti.

Nel 1920 l'attenzione si sposta soprattutto sulla cucina. Le informazioni sui ristoranti sono fornite da lettori e dai primi ispettori anonimi. È nel 1926 che appare la prima stella a segnalare la particolare qualità del ristorante, secondo la celebre classificazione:

  • 1 Stella: interessante (très bon restaurant dans sa catégorie);
  • 2 Stelle: merita una deviazione (excellente cuisine; mérite le détour);
  • 3 Stelle: vale il viaggio (cuisine exceptionnelle; vaut le voyage).

Sono cinque invece i criteri con cui vengono valutati i ristoranti sulla guida rossa:

  1. qualità delle materie prime
  2. originalità e personalità dello chef nei piatti proposti
  3. la padronanza delle tecniche
  4. il rapporto qualità/prezzo
  5. la continuità nel tempo

Creare itinerari Guida Michelin nelle Marche ed in Emilia Romagna

Se si visita l'Italia, tra i tanti sensi che il Belpaese sa accendere, non si può non mettere al primo posto il gusto. Oltre ad arte, cultura, paesaggio, storia e divertimento l'Italia è da sempre associata anche al mangiar bene, con attenzione alle materie prime ed ai prodotti locali, tanto che molti ristoranti non sono sfuggiti agli attenti recensori della guida rossa ed oggi fanno bello sfoggio delle celebri stelle Michelin.

Se si insegue il gusto per il buon cibo ed il piacere dello stare a tavola perché allora non farsi guidare dalla più autorevole delle fonti per stilare degli itinerari Guida Michelin? Quello che ti proponiamo è un tour di due regioni del centro Italia dove alla cucina si può abbinare anche il piacere di una vacanza andando così a comporre un tour da fare invidia ai colleghi rimasti in ufficio.

In Emilia Romagna sulla via del gusto

Per pianificare degli itinerari Guida Michelin partiamo dall'Emilia Romagna, una delle regioni la cui cucina tradizionale è tra le più celebri d'Italia e comprende alcuni degli ingredienti più richiesti (ed imitati) al mondo.

 

itinerari guida michelin

 

Il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto Crudo di Parma e l'aceto balsamico di Modena sono soltanto tre elementi che questa regione ci regala e che è possibile ritrovare nelle cucine dei più grandi chef stellati di tutto il mondo.

Anche la guida francese non poteva non accorgersi di queste eccellenze e da lei prendiamo spunto per partire con le nostre proposte emiliano-romagnole di itinerari Guida Michelin da quello che è probabilmente il più famoso tre Stelle d'Italia.

Modena, il suo centro storico e l'Osteria Francescana (3 Stelle Michelin)

E’ l’Osteria Francescana di Massimo Bottura la punta di diamante degli stellati in Emilia-Romagna secondo la Guida Michelin 2018. La cucina dello chef di Modena è infatti, anche per quest’anno un’eccellenza nazionale, unica in regione, un riconoscimento che si conferma ormai ininterrottamente dal 2011.

Il locale di Massimo Bottura è stato inoltre indicato come secondo ristorante al mondo nella lista dei The World’s 50 Best Restaurants awards 2017 di New York. Dalle “Cinque stagionature del parmigiano” al “Bollito non bollito”: ecco alcune delle specialità che è possibile gustare all’Osteria Francescana di Modena che è stata rilevata nel 1995 dal noto chef Massimo Bottura.
Situato nelle vicinanze della chiesa di San Francesco, il locale era già esistente già negli anni 1950 ed era una delle piole del centro cittadino, ovvero un’osteria con tavolacci in legno e vino in caraffa, dove si giocava a carte e si pranzava a basso costo.
Ora anche se il prezzo non è più forse così a buon mercato è possibile fare una tappa all'Osteria Francescana nel mezzo di una visita alla città di Modena e al suo centro storico. La Piazza Grande rientra infatti tra i siti Unesco Patrimonio dell'Umanità, incorniciata tra la Porta Regia del Duomo, il Palazzo Comunale e la torre Ghirlandina.

 

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Velocità, un uovo “registrato” e il San Domenico di Imola (2 Stelle Michelin)

Vi è mai capitato di mangiare un piatto che fosse anche marchio registrato? Al San Domenico di Imola lo Chef autodidatta Valentino Marcattilii propone un Uovo a 65° in raviolo San Domenico con burro di malga, parmigiano dolce e tartufo bianco, uno dei piatti più celebri al mondo, tanto da vantare tentativi di imitazioni a qualsiasi latitudine e a costringere lo chef a registrarlo.
Il San Domenico è una delle grandi tavole d’Italia sin dal 7 marzo 1970, data in cui Gianluigi Morini decide di fondare nei locali della casa paterna, assieme a Natale Marcattilii, tutt’oggi maitre e direttore, «un ristorante diverso» dove coniugare origini, memorie, ricerca e inventiva. Il celebre uovo è solo la più acclamata tra le tante creazioni che ancora oggi raccontano l'anima di una regione.
Una volta usciti dal ristorante, per completare i nostri itinerari Guida Michelin, non si può non passare per Imola per visitare l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, circuito tra i più gloriosi della storia delle corse, dove si sono svolti gran premi di Formula Uno, Mille Miglia e Motomondiale. Le strutture dell'autodromo, pista di fiducia della celebre Scuderia Ferrari, continuano ad ospitare eventi legati alla musica, come festival e concerti, oppure attività ricreative, fiere e mostre.

A pochi chilometri da Imola è anche possibile visitare Dozza, uno dei borghi più belli d'Italia, con un centro storico perfettamente conservato.

Tra torri e castelli al Piastrino di Pennabilli (una Stella Michelin)

Continuiamo i nostri itinerari Guida Michelin in un ristorante da poco salito agli onori delle stelle della guida francese ma che già ha colpito molti dei suoi avventori per il cibo e la location, che ben si presta per un tour in stile medievale.

I locali del ristorante Il Piastrino sono ricavati all’interno di un’antica casa contadina immersa nel verde del Parco Begni a Pennabilli. In uso fino a meta’ dello scorso secolo, la casa ha subito varie trasformazioni fino all’ultimo importantissimo restauro, datato 2007, dove lo chef Riccardo Agostini si è impegnato a lungo in prima persona per rendere i locali caldi ed accoglienti, senza snaturarne l’anima originaria, restando fedele agli interni in pietra che caratterizzano il locale.
Qui si possono gustare piatti a metà tra la tradizione e la creatività dello chef, come la quaglia al carbone con cipolla al pecorino e prugnoli e i passatelli con gamberi di fiume, piselli e tartufo nero.

Una volta saziato l'appetito poi, oltre a una visita alla splendida Pennabilli, in pochi chilometri si raggiungono San Leo, fortezza arroccata su uno sperone roccioso dove fu imprigionato il celebre alchimista Cagliostro, e San Marino, la più antica repubblica del mondo che con le sue tre torri ancora perfettamente conservate farà vivere al turista un viaggio indietro nel tempo fino al medioevo.

Tutti i ristoranti stellati dell'Emilia Romagna

Andare in Emilia e non provare i tortellini, le tigelle o il Lambrusco non si può proprio fare! Gli elementi semplici sono alla base della straordinaria cucina che si può gustare in Emilia Romagna, dove la cucina tradizionale ed il calore umano non deludono mai.
La Guida Michelin 2018 per l'Emilia Romagna ha selezionato questi ristoranti stellati:

  • Una Stella Michelin: I Portici - Bologna (BO), Marconi - Sasso Marconi (BO), Trattoria da Amerigo - Savigno (BO), La Buca - Cesenatico (FC), Magnolia - Cesenatico (FC), La Capanna di Eraclio - Codigoro (FE), La Zanzara - Codigoro (FE), L’Erba del Re - Modena (MO), Strada Facendo - Modena (MO), La Palta - Borgonovo Val Tidone (PC), Nido del Picchio - Carpaneto Piacentino (PC), Inkiostro - Parma (PR) - Parizzi - Parma (PR), Antica Corte Pallavicina - Polesine Parmense (PR), Locanda Stella d’Oro - Soragna (PR), Ca’ Matilde - Quattro Castella / Rubbianino (RE), Arnaldo-Clinica Gastronomica - Rubiera (RE), Il Piastrino - Pennabilli (RN), Guido - Rimini / Miramare (RN).
  • Due Stelle Michelin: San Domenico - Imola (BO), Magnolia - N, Cesenatico (FC).
  • Tre Stelle Michelin: Osteria Francescana - Modena (MO).

Dal mare ai monti: le Marche in cucina

La cucina delle Marche riprende la particolare conformazione del territorio, dominato dai monti e affacciato sul mare, alternando una cucina dai sapori forti e decisi prevalentemente a base di carne, tipica delle zone di montagna, ai piatti a base di crostacei, pesce azzurro e frutti di mare, tipici della costa, tra cui la celebre riviera del Conero. Questa cucina, unita a prodotti tipici e piatti locali caratteristici, fa guadagnare a cinque ristoranti marchigiani le famose stelle della celebre guida francese.

 

itinerari guida michelin

 

Seguendo gli itinerari Guide Michelin le Marche sono una tappa d’obbligo, unendo in pochissimi chilometri le cime dell'Appennino con la costa dell'Adriatico, passando per borghi e città piene d'arte e cultura.

Tra mosciolo e Anni '50 alla Madonnina del Pescatore di Senigallia (Due Stelle Michelin)

Moreno Cedroni, anconetano doc, patron e chef della Madonnina del Pescatore di Senigallia ha iniziato la sua ascesa dopo aver conseguito nel lontano ’96 la prima stella Michelin, seguita dalla seconda nel 2006.
Oggi è tra gli chef più apprezzati oltre confine e ha contribuito a divulgare con alcune sue ricette il mosciolo di Portonovo, un mollusco molto simile alla cozza pur non cucinandolo nella maniera tradizionale anconetana ma rivisitandolo con fantasia.
Il suo ristorante è un buon punto di partenza per gli itinerari Guida Michelin nelle Marche infatti, dopo aver gustato il buon pesce dell'Adriatico si può visitare Senigallia, con il suo affascinante centro storico oppure, con una deviazione di pochi minuti, la riviera del Conero dove possiamo consigliarti un tour nelle cantine vitivinicole che producono il Rosso Conero, un vino particolare per la posizione che hanno i suoi vitigni, sui colli a ridosso del mare.
La Guida Michelin 2018 per le Marche ha selezionato questi ristoranti stellati:

  • Una Stella Michelin: Andreina – Loreto (AN), Emilio di Casabianca di Fermo (FM), Nostrano – Pesaro (PU).
  • Due Stelle Michelin: Mauro Uliassi – Senigallia (AN), Madonnina del Pescatore – Senigallia (AN).