Per una colazione sul mare calmo, un pranzo al sacco tra le colline ed una piacevole cena in un’osteria tipica di un borgo medievale non è necessario percorrere centinaia e centinaia di chilometri, basta scegliere come destinazione il nord delle Marche e aspettare che le portate siano servite.
Nonostante un’estensione contenuta, il territorio a nord delle Marche offre ai propri visitatori uno spettro infinito di scenari da godere, dai tramonti sul mare fino ad albe tra gli appennini, inoltre questa regione è teatro di grandi opere letterarie che hanno ospitato i personaggi più celebri d’Italia come Dante e Leopardi.
Il giro delle Marche in 7 giorni
Anche se le località marchigiane più visitate dai turisti sono vicine e tutte collegate tra loro da al massimo un’ora di viaggio in auto, meritano una visita precisa e dettagliata, se non addirittura anche il soggiorno notturno, per godersi al meglio queste piccole città diffuse tra l’Adriatico e gli Appennini.
Alla scoperta della parte nord delle Marche: la partenza
Potresti iniziare il tour delle Marche passeggiando per Pesaro, una delle città più animate e variegate della costiera adriatica. La famosa cittadina pesarese, patria di Rossini, è la prima piacevole sorpresa situata appena sotto la riviera romagnola. Camminando o pedalando tra i lunghi viali del mare o del centro storico, in pochi minuti si può passare da Piazza del Popolo, fulcro della città, fino a togliersi le scarpe tra la sabbia finissima.
Rimarrete incantati, durante la vostra passeggiata, dai palazzi settecenteschi intorno ai quali si sviluppa un grazioso centro storico ricco di rilevanti reperti archeologici, dalla imponente Rocca Costanza, che vigila su Pesaro fin dal 1400, al Teatro dedicato a Gioachino Rossini e alla Cattedrale con lo splendore dei suoi mosaici.
Iniziando a prendere confidenza con il tessuto urbano della città potresti fare un bel giro di ricognizione dentro e fuori le antiche mura e con una sosta lungo viale Trieste per una passeggiata al mare, magari in una gradevole serata estiva animata dai tanti locali sulla spiaggia. Proprio dove finisce il corso ed inizia il lungomare si raggiunge uno dei simboli della città: la Sfera Grande del famoso scultore Arnaldo Pomodoro, un punto di ritrovo molto conosciuto dai giovani marchigiani. Inoltre, proprio sulla piazza troverai uno degli esempi di architettura Liberty più importanti d’Italia, il Villino Ruggeri.
Per gli amanti della storia, Pesaro ha tanto da offrire, ma il cuore verde di Pesaro è sicuramente il Monte San Bartolo, che dà il nome anche al Parco naturale di cui fa parte. Le pendici del monte, si stagliano a picco sul mare: da qui è possibile ammirare un panorama unico dall’entroterra fino alla costa nord verso la Romagna. Il parco oltre a preservare un tesoro naturalistico inestimabile, è sede anche di bellissime ville storiche.
Dopo una lunga giornata trascorsa tra arte, cultura e curiosità non dovresti farti mancare un tuffo rinfrescante nel Mare Adriatico, il litorale di Pesaro è perfetto per le famiglie perché le sue acque sono basse e sicure a misura di bambino. A Pesaro il sole sorge e tramonta sul mare, lo sapevi? Prova a concludere la giornata frenetica con un aperitivo davanti ad uno dei tramonti più spettacolari della costa, magari stuzzicando qualcosa di tipico.
Start&Stop: il tour si ferma a pochi passi dalla partenza
Appena ripartiti da Pesaro, è già ora di fermarsi di nuovo; proseguendo il tour alla scoperta del nord delle Marche infatti, è obbligatoria la sosta a Fano, la città della fortuna, denominazione che rimanda al Tempio della Fortuna intorno al quale si sarebbe poi sviluppata l’intera città.
Le mura storiche di Fano si snodano per oltre mezzo km intervallate da torrioni cilindrici che rappresentano un meraviglioso esempio di romanità e bellezza architettonica risalenti al periodo dell’imperatore Augusto. Arrivati a Fano è consigliata una passeggiata al Pincio e lungo le mura per fermarsi ad ammirare la porta d’accesso alla città. L’ arco di Augusto dà il benvenuto all’ingresso del centro abitato e con la sua imponenza la protegge e la rende ancora più affascinante. Dall’arco si accede in città dall’antica via Flaminia che all’interno delle mura diventa il decumano massimo. E’ uno dei simboli della città di Fano. Non possiamo non addentrarci anche nella misteriosa Fano Sotterranea. Un affascinante percorso quello che si snoda tra i cunicoli e le gallerie della città e porta il visitatore alla scoperta di alcuni luoghi davvero unici.
Visitato il centro storico c’è ancora molto da scoprire e da vedere anche nella Fano marittima. La città ha una lunga tradizione marinara e ci si accorge raggiungendo le caratteristiche casette dei pescatori, le spiagge e i tanti ristoranti che rendono ancora più viva questa zona. Rilassante è la Passeggiata del Lisippo, un collegamento su pontile fisso, protetto dagli scogli, che si affaccia direttamente sul mare e accompagnato dalla dolce melodia del mare.
Dopo tante belle passeggiate alla scoperta di una Fano che non smette di stupire ad ogni angolo è giunta l’ora di sedersi a tavola e allora perchè non scoprire le due specialità fanesi: il Brodetto e la Moretta.
Il Brodetto alla fanese è un piatto tipico della cucina marinara dell’Adriatico, mentre la Moretta è una bevanda che ebbe origine tra i marinai e pescatori del porto di Fano, i quali prendevano bevande corrette molto calde per scaldarsi e rinvigorirsi prima di avviarsi tra le onde del mare.
C’è un castello che regna sulla parte nord delle Marche
In un viaggio all’interno delle Marche non ci si può perdere uno dei castelli più belli e famosi d’Italia. E così, il giorno dopo potresti inserire nella tabella di marcia un itinerario fra bellezze storiche, arrivando così a Gradara.
Di questo favoloso borgo ti accorgi ancora prima di arrivare, quando dall’autostrada scorgi la bellezza di un tipico castello medievale che si staglia tra il bosco e le colline. Dopo qualche passo nel paese ti trovi teletrasportato in un’atmosfera d’altri tempi, dominata da una quiete duecentesca.
Il Castello di Gradara è la prima fortezza militare su una terra di confine poi trasformata in maestosa residenza nobiliare dalle potenti famiglie, un luogo incantato che non racchiude solamente i ricordi delle guerre ma anche travagliati amori. Superato il ponte levatoio si entra nel cortile e ci si trova di fronte al Mastio, la torre più possente del castello. La Rocca insomma è tutta da scoprire passo dopo passo, rivivendo tante storie intrappolate lì dentro. E se la Rocca di giorno è un gioiello, immaginate lo spettacolo quando si spengono le luci.
A renderla famosa avrà contribuito senz'altro la tradizione che vuole il borgo medievale come sfondo dello sfortunato amore di Paolo e Francesca, cantato da Dante; ma a definire indimenticabile il castello di Gradara basta la bellezza architettonica di un complesso straordinariamente ben conservato, che ha mantenuto le sembianze e l’atmosfera di un antico centro medievale.
Dopo aver visitato Gradara e aver goduto delle sue bellezze, siediti e degusta un piatto tipico: le cucine locali offrono ricette deliziose che utilizzano i prodotti della zona accompagnati dagli ottimi vini delle Marche. I piatti, a base di carne e verdure genuine, sono accompagnati dal vino Sangiovese DOC, ma anche da olio extravergine di oliva, di grande qualità. Piatto tipico di Gradara sono i Tagliolini con la Bomba, è un piatto della tradizione contadina il cui nome curioso deriva dalla modalità di preparazione. Gli ingredienti sono poco ricercati ma il risultato è davvero prelibato. Nel frattempo che si cuociono i tagliolini, non smettere di guardare il panorama che si perde tra l’azzurro del cielo e quello del mare in lontananza.
Un arrivo in salita nella Città Ideale, la culla del Rinascimento marchigiano
Il viaggio alla scoperta del nord delle Marche non può terminare se prima non ci si reca nella cittadina di Urbino, antica sede universitaria e meta d’eccellenza per gli amanti della storia dell’arte. Urbino, città dalla storia millenaria dove si respira il Rinascimento e il futuro delle generazioni, grazie alla sua dinamica università, è la casa di artisti, scienziati, matematici e uomini di lettere. La città di Raffaello, patrimonio mondiale dell’Unesco, compare tra le dolci colline del Montefeltro, dopo aver percorso le serpeggianti strade che salgono e discendono fra il verde della campagna marchigiana, raggiungibile tramite auto o autobus dalla stazione di Pesaro in meno di un’ora.
Urbino è un luogo magico, testimone del passaggio fra Medioevo e Rinascimento, proprio risalendo le mura della città si può ammirare l’immensità di queste terre fertili che ispirano ancora oggi artisti, poeti e cantanti. Il magnifico Palazzo Ducale, uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell’intero Rinascimento italiano, è un luogo meraviglioso quanto misterioso, tra le stanze del palazzo, si cela un ambiente privato, dove il duca Federico era solito passare del tempo: lo studiolo, che custodisce pregevoli stucchi sulla volta ed è rivestito nella fascia inferiore di legni intarsiati. Una volta usciti da Palazzo Ducale, a pochi passi, vi troverete di fronte all’imponente Duomo, anch’esso intriso di storia e tecniche architettoniche strabilianti.
Dopo aver visitato due luoghi simbolo della città avrete sicuramente fame, è il momento di fare una tappa nelle caratteristiche botteghe del centro, la Crescia, una specie di piadina che si accompagna col Salame di Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna, il pecorino di fossa e soprattutto con la Casciotta (un pecorino D.O.P.) è una bontà che vi farà leccare i baffi e vi darà energia per continuare ad esplorare la faticosa Urbino. Dalla piazzetta centrale, una delle principali strade in salita di Urbino conduce alla Casa Natale di Raffaello, una tappa obbligata per comprendere le radici di uno dei più grandi pittori della storia dell’arte. Una volta usciti da Casa Raffaello proseguendo per la stessa strada, si arriva al monumento dedicato sempre a Raffaello Sanzio, proprio in cima alla salita più ripida di Urbino. Non è finita qui, e adesso ti aspetta un panorama senza precedenti e un po’ di meritato relax. Dalla statua di Raffaello si raggiunge velocemente la Fortezza Albornoz. Questo è il punto più panoramico della città, qui gli studenti si stendono sul prato e passano le ore studiando all’aria aperta, costantemente ispirati dalla veduta delle forme della città rinascimentale tra colline sinuose, la cupola del Duomo e i torricini di Palazzo Ducale.
Il viaggio alla scoperta della parte nord delle Marche non finisce qui...
Le Marche, oltre ad un ricchissimo ed inestimabile patrimonio culturale, offrono un'ampia varietà di piatti culinari, contando su sapori provenienti sia dal pesce dell'Adriatico che da quelli tipici della collina e della montagna. Oltre 20 vini e numerosi oli extravergine accompagnano le creazioni della cucina locale con aromi più o meno intensi.
L'antipasto tipico che si può trovare in ogni angolo della regione si può comporre di un'ampia varietà di salumi e formaggi locali come il salame di Fabriano, i salamini alla cacciatora, il ciauscolo, la lonza, il lonzino, il prosciutto di Carpegna, la coppa marchigiana, il formaggio di fossa, il pecorino in botte o la casciotta d'Urbino. Nell'entroterra, nel corso dell'anno, è possibile trovare tartufi bianchi e neri. Le zone tipiche del tartufo sono l'entroterra della provincia di Pesaro-Urbino: il tartufo bianco si può trovare in particolare nelle zone di Sant'Angelo in Vado, Acqualagna, Pergola e Apecchio.
Tuttavia vi sono anche altri piatti tipici nelle Marche, fra tutti meritano di essere menzionati i celebri cappelletti, il brodetto di pesce, che viene preparato in maniera diversa in ogni località costiera marchigiana e la famosa crescia, da cui ha preso origine la moderna piadina romagnola, è una focaccia originaria di Urbino, diffusa però su tutto il territorio regionale.
Il nostro tour culturale eno-gastronomico volge al termine ed è il momento di rivivere i luoghi appena visitati da un altro punto di vista, magari sorseggiando un buon bicchiere di vino marchigiano in compagnia di prodotti marchigiani acquistati in viaggio, riguardando le foto scattate nei luoghi più caratteristici dell’Italia centrale.